Il caffè a Napoli scende goccia a goccia, senza fretta, con il massimo del gusto e della caffeina. Esattamente come va gustata e assaporata la città, goccia a goccia. Una passeggiata per Rione Sanità, antico quartiere di cure e benessere.
Come si presenta il Rione Sanità di Napoli
Normalmente a Napoli arriviamo in treno, si scende alla stazione Garibaldi e si tiene la destra proseguendo per Via Carbonara fino ad arrivare al Rione Sanità, riconoscerete il confine, non ci si sbaglia. Il quartiere si presenta con le sue bancarelle, i negozi di alimentari, le pescherie e tutto ciò che si piò vendere per strada. I balconi si affacciano sulla via principale in leggera pendenza. Siamo sulle pendici di una collina e le case si arrampicano fino in cima.
Via delle vergini diventa Via Sanità fino ad arrivare alla Basilica di Santa Maria, il centro del quartiere. Non voglio romanzare il luogo. Si tratta di un quartiere popolare, con tutte le sue caratteristiche positive e negative. Non è un luogo magico, eccezionale, fantastico nel senso più comune delle parole. E’ un quartiere popolare e come tutti i quartieri di questo tipo in tutte le città del mondo porta con se la difficoltà di vivere in una zona densamente popolata.
Sono convinto però che alcuni luoghi abbiano un energia particolare. Non so spiegarmi il perchè, ma alcune città sono un concentrato di vitalità, di potenza che poi può essere espressa in mille modi differenti, positivi e negativi. Una cosa simile l’avevo scritta di Sarajevo, la mia città del cuore. La stessa energia creativa genera sia il buono che il cattivo. Spesso queste due cose sono conviventi e inseparabili.
Non troverete le mie fotografie del quartiere, non è necessario. Inoltre non gradisco fotografare le persone come se fossero degli animali in gabbia allo zoo. Osservo, mi nutro di elementi e dettagli del quartiere. Assaggio arancini, pizza fritta, sfogliatelle, babà, e tanto caffè.
Il caffè a Napoli scende goccia a goccia, una alla volta senza fretta. La tazza viene mantenuta molto calda ed è un vero piacere da bere. Poche gocce con il giusto tempo con la giusta macchina creano un piccolo sorso di puro godimento. Sì esagero un po’ quando vado a Napoli e poi faccio fatica a dormire, ma un po’ di piacere val bene una notte difficoltosa!
Il principe di Napoli: Totò
Totò è ovunque a Napoli, nel Rione Sanità c’è la sua casa Natale, uno dei tanti luoghi turistici ispirati al principe della commedia. Un principe appunto. La sensazione è che nei quartieri della città, il Rione Sanità non fa differenza, si mischino i ceti sociali, le ricchezze, le culture. Per strada si vedono nobili e braccianti. Accademici e operai. Ricchi e poveri. Questa è la caratteristica principale, tutti hanno bisogno dell’altro, la relazione tra le persone è continua e ovunque.
Strette di mano, occhiate, discorsi, accordi e litigi. Tutto questo avviene in strada, spesso al tavolo di un bar. Le porte delle case sono aperte, si vede l’interno formato da una sola camera dove si svolge tutto. Le persiane si aprono a metà, qualcuno bussa, ci si affaccia e si parla. Ho sentito discorsi di amici, regali, giovani coppie, matrimoni, contrabbando, gossip, organizzazione di eventi vari. Le cose a Napoli si sanno se le vuoi sapere e si nascondono se le vuoi nascondere.
La vita avviene per strada. I tavoli dentro le case sono apparecchiati, anche se non è l’ora di mangiare. Può sempre capitare qualcuno a trovarti e va accolto. All’interno di piccoli portoni tra le case ci sono tappezzieri, meccanici, idraulici, magazzini, fabbri… piccole attività che rendono vivo il quartiere. Non si tratta di agglomerati di abitazioni dormitorio dove le persone vanno a lavorare per qualcun altro. Qui ci si deve arrangiare, nessuno ti offre nulla. Devi trovarti il tuo posto nella società e difenderlo tutti i giorni.
La Basilica di Santa Maria della Sanità
La chiesa principale del Rione Sanità è la Basilica di Santa Maria dove ci sono le catacombe di San Gaudioso.
La prima cosa che mi balza all’occhio è un’immagine di un vescovo, presuppongo, lungo la navata laterale. Mi sembra un po’ strana, è una fotografia, una fotografia di un vescovo di 1500 anni fa, devo approfondire. Santi, vescovi o papi sono sempre stati ritratti con immagini, ma si trattava di dipinti o sculture, non con fotografie. Magari esistono e non ne conosco, questa è stata la mia prima esperienza.
Mi sono quindi avvicinato per vedere di cosa si trattasse e scopro che è la rappresentazione di San Gaudioso. Patrono del Rione Sanità a Napoli.
San Gaudioso nacque nell’odierna Tunisia e, a seguito dell’invasione del Vandali e del rifiuto di sottomettersi alla nuova religione, l’Arianesimo, fù costretto a migrare. Venne in Italia. Già qui la storia è tristemente contemporanea e stiamo parlando di più di 1500 anni fa. Molti gli elementi di riflessione che ci sono già in queste prime righe, ma vado oltre.
La scelta è stata di rappresentare questo Santo Vescovo che fondò il suo monastero proprio a Napoli con una coperta isotermica. Quella che viene data oggi ai migranti salvati in mare. Rappresenta, a mio avviso, perfettamente ciò che potrebbe essere oggi un moderno santo migrante. Costretto a scappare dalla sua terra per vari motivi, e che trova una nuova vita altrove. Chissà, magari se fosse capitato oggi sarebbe iniziata così la sua nuova vita, con una coperta isotermica e i simboli della sua cultura. Sempre che ci arrivi in Italia.
Ultima riflessione che ho fatto è quanto siano accoglienti le persone normali. Quelle che vivono tutti i giorni in un quartiere molto difficile e che devono sopravvivere alla vita quotidiana. Penso a quanto sia distante la politica dalla realtà, purtroppo non posso riconoscere questa disumanità in una bandiera sola, è molto diffusa. In questa fotografia vedo esattamente ciò che si dovrebbe fare: salvare persone. Poi si parlerà di come risolvere il problema, ma intanto si devono salvare.
Sicurezza per i turisti
Il Rione Sanità, come tutti i quartieri popolari, è famoso per non essere il posto più sicuro per turisti e visitatori esterni. Non posso raccontare di ragazzi in motorino senza casco che rubano orologi e borse ai turisti, non ho visto orde di borseggiatori aggirarsi per i vicoli. Ho visto strade dove bisogna mantenere un livello di attenzione come in qualsiasi altra città con queste caratteristiche. Nella metro di Milano o in altre città mi sentirei più preoccupato. Probabilmente in piccoli paesi c’è meno probabilità che si venga borseggiati, ma la sicurezza di questi luoghi non è molto differente dalle altre grandi città italiane. Ovunque ci siano molte persone ci sono borseggiatori, fa parte delle leggi del mercato. Ho visto turisti passeggiare spaventati, ma sono i primi ad essere visibili e presi di mira. Semplicemente siate voi stessi, godetevi il posto, tenete gli occhi aperti e non siate patetici cercando di nascondere gli zaini sotto la giacca. Nascondere in modo così evidente qualcosa è il modo migliore per attirare malintenzionati.
Un consiglio su tutti, godetevi Napoli e respirate l’energia che emana questa città. Sedetevi a prendere un caffè o mangiare qualcosa in un locale che vi aggrada, ne rimarrete soddisfatti.