Campeggiare wild: cosa fare e cosa evitare

Campeggiare wild: cosa fare e cosa evitare

Campeggiare wild per molti è un sogno. Un piccolo momento di relax nella natura senza nulla, con la sola connessione dei boschi e delle spiagge. Ci sono alcune semplici regole per capire cosa fare e cosa dobbiamo evitare. La tecnologia ci può aiutare parecchio e impariamo a non farci controllare, rimane uno strumento utilissimo! Vediamo come, quando e dove è possibile campeggiare wild, o meglio dire bivaccare.

Il campeggio nella natura è legale?

In Italia no. La risposta è molto semplice, non è possibile campeggiare fuori dalle aree attrezzate. Si può campeggiare in apposite aree sosta, parcheggi o camping. Oppure si può chiedere a privati di ospitarci nei loro terreni. Iniziamo quindi a parlare di bivacco, questo è permesso se non espressamente vietato. Cosa si intende per bivacco? Si tratta semplicemente di pernottamento all’aria aperta. Quindi nessuna struttura fissa, nessun tendalino aperto o nessun gazebo. Montate la vostra tenda al tramonto per poi rimuovetela all’alba. Diciamo la mattina presto che spesso all’alba si dorme ancora!

Cosa significa bivacco?

Il bivacco è il pernottamento per una notte in un luogo non gestito. Nessuna struttura organizzata, nessun attacco alla corrente elettrica, nessun bagno o acqua se non quella naturale di sorgenti e fiumi. Evitate di usare saponi e detergenti nella natura. E’ molto semplice il concetto di bivacco: sdraiatevi e addormentatevi. Questo è tutto ciò che vi serve, poi alla mattina ci si sposta. Naturalmente questo è il necessario minimo, tutto quello che si aggiunge può essere utile sia per il confort che per la sicurezza. E’ necessario dormire in un luogo il più possibile sicuro ed essere sereni.

Campeggiare wild: cosa fare e cosa evitare
Bivacco wild in spiaggia

Come scegliere il luogo del bivacco?

Dormire sotto un cielo stellato, in mezzo al bosco o con il suono rilassante dell’acqua è una figata unica, lasciatemelo dire. Ci sono alcune cose però a cui bisogna prestare attenzione.

Prima di tutto voglio sottolineare una cosa: impatto zero! Questo significa lasciare l’area in cui abbiamo bivaccato almeno nello stesso stato in cui l’abbiamo trovata, se non meglio. Tutta la spazzatura e ogni tipo di rifiuto lo si porta via. Troviamo della plastica lasciata da altri? E’ buona cosa portarla via se possibile. Anche un solo pezzo può fare la differenza a lungo termine. Siamo sommersi dai rifiuti quasi ovunque nel mondo. Teniamo pulito e puliamo! Non si usano detergenti di alcun tipo. Sono ammessi saponi biologici e biodegradabili, ma siate molto meticolosi nella scelta. Una o due notti senza doccia non hanno mai ucciso nessuno, e se vi trovate in prossimità di un lago o un torrente sfruttate la capacità congelante!

Secondo elemento importante è il posto dove vogliamo montare la nostra tenda. Deve essere protetto dagli agenti atmosferici, per quanto possibile. Attenzione alla vicinanza di fiumi o torrenti che possono ingrossarsi improvvisamente. Quando siete al mare, cercate di capire le maree o le onde per non trovarvi sott’acqua in piena notte. Nel bosco osservate gli alberi da cui, in caso di vento, possono cadere rami o pigne. Una pigna in testa non è un’esperienza che vorrete ripetere! State lontani o almeno nascosti dalla strada o da luoghi di passaggio. Non mi è mai capitato nulla di spiacevole, ma sempre meglio essere poco visibili.

Terzo elemento sono gli animali notturni. Difficilmente in Italia vi troverete di fronte ad orsi o leoni che non desiderano altro che mangiarvi. Ci possono essere però vari animali attratti dal vostro cibo. La regola dice di mettere il cibo in un contenitore, legarlo ad una corda ed appenderlo il più possibile in alto. Non sempre però ci sono alberi da utilizzare. Io normalmente lo tengo in tenda, la cosa più fastidiosa può essere semplicemente trovare il sacchetto pieno di formiche se lasciato all’esterno. Volpi istrici, ricci, cani o gatti possono avvicinarvi di notte mentre voi dormite, ma se siete in tenda è sufficiente fare un rumore o accendere una luce e semplicemente scapperanno.

La sicurezza è un elemento fondamentale, ma state tranquilli. Godetevi l’aria fresca, i rumori notturni. Ascoltate il bosco, il mare, il vento e addormentatevi nel modo più naturale possibile!

Per quanto tempo si può bivaccare?

Il bivacco consiste nel pernottamento di una sola notte. Il concetto è che ci si ferma lungo la strada, si dorme, ci si riposa, si mangia o si beve qualcosa e poi si riparte. Questa è la differenza principale tra bivacco e campeggio. Non è un momento di villeggiatura, non è una sosta di parecchi giorni in cui ci si riposa e si allestisce un piccolo alloggio. Il bivacco serve solo per passare la notte in attesa della tappa successiva.

Come organizzare la sicurezza?

Il campeggio wild comporta solo una parola da tenere a mente: relax. Io sono dell’idea che le persone siano generalmente molto più pericolose della natura. Non sto parlando di foreste selvagge, giungle o deserti. Stiamo parlando di Italia, dove è sempre molto difficile trovare luoghi non abitati o non frequentati da altri esseri umani. Io personalmente pongo molta attenzione nella scelta del luogo e verifico le previsioni meteo per le ore successive. Deve rimanere tranquillo anche la mattina.

Un oggetto che può essere utile come dissuasore sia per animali che per persone è una lampada solare con sensore di movimento. Ne esistono di piccole in commercio, ma molto potenti. Hanno batterie che possono essere ricaricate con la luce solare e possono ‘spaventare’ eventuali curiosi. Se qualcuno si avvicina al vostro bivacco il sensore lo rileva e la luce si accende in automatico. Questo permette e voi di svegliarvi, forse, e all’intruso di scappare.

Gli animali saranno spaventavi dalla luce improvvisa, le persone che si dovessero avvicinare troppo saranno quantomeno sorprese. Spray al peperoncino possono essere di aiuto, come tenersi a portata di mano un qualche oggetto per la difesa immediata. Io personalmente non ho mai usato nulla. Sono dell’idea che siano più sicurezze psicologiche per noi che ‘armi’ di difesa vere e proprie, ma se aiuta ad essere sereni, perchè no?

E’ capitato durante il mio campeggiare wild in parchi naturali che le guardie forestali mi venissero a chiedere cosa stessi facendo la mattina. Capita che mi vedano nella loro attività di routine, non che mi cercavano. Ho semplicemente risposto che avevo bivaccato e ora me ne stavo andando. Il tutto si risolve con un saluto e buon proseguimento. Loro conoscono le regole e se dimostriamo di essere rispettosi del territorio non ci saranno problemi. Se qualcuno avesse esperienza in merito sarei contento di condividerla, scrivetemi pure!

Cosa portarsi evitando il superfluo?

Di essenziale non c’è nulla. Potete semplicemente sdraiarvi in mezzo al bosco così come siete, magari sotto un tronco o una roccia e addormentarvi. Personalmente io l’ho sempre fatto in tenda, mai all’aria aperta senza nulla sulla testa. Il sacco a pelo è necessario in base alla temperatura. Oppure potete dormire usando vestiti di protezione come giacche o felpe che eventualmente avete già con voi nello zaino. Tutto ciò che volete, o potete, portarvi in più è solo una scelta vostra di comodità. Luci solari, fornellini da campeggio, caffettiera, biscotti, tè, grappa, amaro, snacks. Nulla è vietato, nulla è necessario. Dipende solo da voi e da quanta voglia avete di portarvi ulteriori pesi nello zaino.

Bivacco in struttura in montagna
Bivacco in struttura in montagna

Bivacco in tenda o in costruzioni apposite?

Sulle alpi, in montagna in genere, esistono bivacchi intesi come luoghi di rifugio e protezione per la notte o in caso di intemperie. Sono piccole costruzioni di metallo, legno o pietra che possono accogliervi in modo più protetto che non la semplice tenda. Spesso sono gestite e mantenute da gruppi di volontari locali. E’ sempre buona educazione lasciare una mancia negli appositi contenitori adeguata a quello che si è usato.

Si può lasciare qualche oggetto che può essere utile per i successivi visitatori, assolutamente non cibo deperibile o aperto. Alcune volte c’è una stufa con della legna, è utile per scaldarsi un po’ oppure asciugare gli indumenti. I letti possono essere solo tavole di legno oppure avere materassi e coperte. Tutto è lasciato all’educazione e al rispetto di chi frequenta il bivacco/rifugio. Io non ho mai trovato situazioni spiacevoli. Si arriva, si usufruisce del necessario, si pulisce, si lascia un’offerta e si va via. La regola della singola notte è sempre valida, non siamo in un albergo. Sono strutture comode, importanti e che sono gestite per dare sicurezza e accoglienza. Usatele con rispetto.

A me il bivacco piace!

Alla fine di questa lunga chiacchierata l’avrete capito. Il bivacco a me piace. In montagna o al mare è fantastico concedersi una notte sotto le stelle, al vento e svegliarsi al sorgere del sole godendo del profumo del bosco o passando dalla tenda al mare. Si va a dormire presto, ci si sveglia presto. I ritmi sono naturali, io personalmente mi riposo molto e dormo benissimo. All’inizio può essere faticoso abituarsi ai suoni della natura. Sembra che ci sia sempre qualcuno pronto ad azzuffarci o qualche animale che non aspetta altro che fare colazione con noi. Mantenete sempre la testa sulle spalle, la sicurezza è una parte fondamentale del godimento, poi però rilassatevi, annusate, ascoltate e addormentatevi. Pronti per la giornata di viaggio che vi attenderà.

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